Ex pastificio Ghigi: la Colussi conferma la chiusura
A questo punto il rischio di rimanere senza lavoro, per i 70 dipendenti della Colussi, è quasi una certezza. I vertici dell’azienda hanno confermato anche di fronte al sindaco Ravaioli e al presidente della Provincia di Rimini Fabbri, l’intenzione di trasferire la produzione in un’altra regione. La decisione è stata comunicata nell’incontro odierno tenutesi nel municipio, mentre in piazza cavour era in corso la manifestazione di protesta dei dipendenti. Per il comune e la provincia di rimini ogni ipotesi di chiusura o trasferimento del pastificio non può essere accettata. Il sindaco Ravaioli e il presidente Fabbri attiveranno immediatamente un tavolo di confronto con la regione emilia romagna, le forze sindacali e sociali del territorio, affinche’ valutata ogni soluzione utile a scongiurare il trasferimento. In ogni caso comune e provincia, in corenza ai propri strumenti urbanistici, annunciano che non permetteranno mai cambi di destinazione d’uso dell’area dove sorge lo stabilimento. Per Ravaioli e Fabbri va respinta ogni ipotesi che non puo essere accettabile da alcun punto di vista ed e’ necessario che tutti – istituzioni e sindacati – facciano la loro parte in modo da presentarsi a breve con una posizione ferma e unitaria davanti alla proprieta’. I lavoratori del pastificio Riminese hanno intanto deciso di avviare una raccolta di firme tra i consumatori da inviare alla proprieta’. Domani sera in programma un incontro tra i sindacati riminesi e i parlamentari Gambini e Bettamio. La vertenza – fa sapere la Cgil riminese – a questo punto e’ di carattere nazionale, perchè la Colussi ha stabilimenti in almeno otto citta’ che impiegano centinaia di lavoratori e oggi è stato confermato che l’intennzione e’ una ristrutturazione globale di tutto il gruppo
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