Faccia a faccia tra Putin e Erdogan: ricucito lo strappo fra Russia e Turchia
E' il vertice del disgelo. “Un nuovo inizio”, lo ha definito il Presidente turco Erdogan, oggi in visita a Sanpietroburgo per incontrare Vladimir Putin. Per Erdogan, la prima uscita dal Paese dopo il fallito golpe del 15 luglio scorso. Toni distesi, pace fatta a seguito dell'abbattimento del jet militare russo sconfinato in Turchia dalla Siria e la conseguente apertura delle ostilità da parte di Mosca. Dall'incontro, emerso il pieno sostegno del capo del Cremlino: 'rimuoveremo gradualmente sanzioni alla Turchia' – ha annunciato Putin - 'Noi siamo contrari a ogni stravolgimento illegale dell'ordine costituzionale' – ha poi aggiunto, incassando il ringraziamento di Erdogan per il sostegno dimostrato anche attraverso una tempestiva telefonata durante il tentato putsch. Dal canto suo il leader turco ha spiegato che 'il desiderio del suo popolo di vivere in un regime democratico è stato dimostrato domenica scorsa dalla grande manifestazione di massa' a Istanbul. Infine l'annuncio comune: “Ripristineremo la 'normalità delle relazioni'. Tradotto: via libera alla circolazione di merci e persone, avanti con i progetti energetici. Ankara lancia intanto l'altolà agli Stati Uniti per voce del ministro della giustizia turco, Bozdag: “Non sacrificate l'alleanza per "un terrorista" Fethullah Gulen – è l'appello. Sullo sfondo la tragedia siriana: l'Onu lancia l'allarme per Aleppo. Oltre due milioni di civili - nelle aree sia sotto il controllo dei ribelli sia dei governativi - sono senza elettricità e senza acqua a causa dei bombardamenti. Chiesta una tregua umanitaria di 48 ore.
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