Facebook: Il “mea culpa” di Zuckerberg di fronte al senato
In cinque ore di audizione Zuckerberg ha ammesso le sue colpe, ammettendo di non aver "fatto abbastanza per prevenire l'uso improprio dei dati".
Il numero uno di Facebook ha ammesso che il suo gruppo è stato lento sulla minaccia di interferenze alle elezioni e che è stato un errore fidarsi di Cambridge Analytica, ma il social network non ha registrato ricadute nel suo utilizzo in seguito allo scandalo.
Il procuratore speciale Robert Mueller, che guida l'inchiesta sul Russiagate, ha sentito anche i dipendenti di Facebook.
Stasera per Zuckerberg seconda audizione al Congresso americano,
in commissione al Senato.