Fake news: Diego Fusaro, "campagna di censura per reprimere opinioni non allineate"
Era il 5 febbraio del 2003, quando Colin Powell, parlando alle Nazioni Unite, agitò una fialetta contente polvere bianca, per convincere l'America dell'esistenza, negli arsenali iracheni, dell'antrace e di altre armi batteriologiche. Era tutto falso, ma la guerra fu tragicamente reale. E che dire delle fosse comuni libiche, utilizzate per giustificare l'intervento internazionale contro Gheddafi del 2011? In realtà erano normali cimiteri, fotografati mesi prima. Fake news, per utilizzare un termine in voga, dagli effetti catastrofici, veicolate dalla stampa mainstream e prese per buone dall'opinione pubblica. Ma non è nei confronti dei grandi media, che è rivolta la campagna anti-bufale, di cui si parla sempre più in Italia e altrove. E' il web sul banco degli imputati. Il filosofo Diego Fusaro non nasconde le proprie preoccupazioni
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