Da quando il ministro dell'Interno Piantedosi ha intimato ai prefetti d'Italia di non trascrivere gli atti di nascita di bambini nati da coppie gay, la polemica divampa, con manifestazioni di piazza da parte delle famiglie Arcobaleno. Tra la ministra della Famiglia Roccella che parla di “connotazioni razziste” della maternità surrogata, o utero in affitto, che è una delle pratiche con cui coppie etero e omosessuali procreano, e il deputato di Fratelli d'Italia Mollicone, per il quale si tratta di un reato “più grave della pedofilia”, la posizione della maggioranza è chiara.
Eppure non mancano i sindaci ribelli, che hanno deciso di sfidare il governo sul fronte dei diritti e trascrivono gli atti di nascita. Non tutti di centrosinistra, come il sindaco leghista di Treviso Mario Conte, e ancora quelli di Padova e Trento, o di Santarcangelo di Romagna, Alice Parma, e di Roma, anche se il sindaco Gualtieri ha puntualizzato che trascriverà solo i figli di donne. In mattinata +Europa e Radicali hanno illustrato la loro iniziativa a sostegno di questi primi cittadini coraggiosi. L'Europa è già in tutt'altra direzione, ricorda Alessia Crocini, presidente delle Famiglie Arcobaleno, invitata alla stampa estera. Poche le eccezioni, e cita anche San Marino.
Nel video gli interventi di Riccardo Magi, segretario +Europa, e di Alessia Crocini, presidente delle Famiglie Arcobaleno