Divorzi, aborti, calo delle nascite, invecchiamento e poche politiche di sostegno stanno mettendo in crisi la famiglia monogamica che rischia di scomparire dal panorama continentale. Lo sostiene un rapporto della rete europea dell’istituto di politica famigliare. Il quadro non è confortante e tutti gli indicatori sono peggiorati negli ultimi 25 anni. Cresce la popolazione ma i matrimoni sono in enorme calo, scesi nei 27 paesi dell’Unione del 22,3% in un quarto di secolo. Si è spostata in avanti l’età matrimoniale con un ritardo medio di circa 5 anni rispetto agli anni 80. Oggi gli uomini si sposano intorno ai 30 anni e le donne a 28. In 15 anni l’Europa ha registrato il fallimento di quasi 14 milioni di unioni che hanno coinvolto circa 21 milioni di figli. E crescono sia l’età media della prima maternità, nell’Ue intorno ai 30 anni, sia il numero dei figli nati al di fuori del matrimonio, secondo il rapporto sono uno su tre. Preoccupante l’invecchiamento della popolazione ma anche la scarsa crescita demografica. L’Europa tra il 1994 e il 2006 è cresciuta di 19 milioni di persone, ma grazie ai 15 milioni di immigrati, ossia il 69% del totale. Una famiglia in sofferenza quindi anche per le scarse risorse ad essa dedicate. Stando al rapporto i paesi europei destinano in media meno dell’8% delle spese sociali mentre l’UE solo il 2,1% del prodotto interno lordo.
Myriam Simoncini
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