I familiari di Mario Fantini si rivolgono con una lettera al presidente Napolitano
Non accettano che sulla memoria del loro caro gravi l’ombra dei reati che gli sono stati contestati con l’inchiesta Varano della Procura di Forlì. Non si spiegano perché nessuna istituzione abbia dato un aiuto a Mario Fantini quando si è trovato in difficoltà. Ora vorrebbero intentare cause legali, ma non hanno la disponibilità economica per poterlo fare perchè i conti che avevano alla Cassa di Risparmio, sono stati bloccati e inoltre sono minacciati da richieste di risarcimento astronomiche. I figli e la moglie di Mario Fantini hanno quindi scritto al presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano per chiedergli un intervento o per lo meno un interessamento. Nella missiva vengono sottolineate le presunte connessioni, fra l’affaire delta, la Carisp e la P4, oggetto anche di una interrogazione parlamentare. Viene citato inoltre il file audio, depositato alla procura di Forlì, sull’incontro avuto a Palazzo Begni in cui Fantini sosteneva di aver ricevuto pressioni politiche per l’acquisto delle quote Delta detenute da Sopaf. “Si è tramato contro un uomo – si legge sulla lettera - che non si poteva corrompere, portandolo prematuramente alla morte”. Lo stesso Mario Fantini aveva scritto al Quirinale, senza però aver ricevuto risposta.
Luca Salvatori
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