La famosa minicar è di nuovo nell'occhio della magistratura

Risalgono all’aprile scorso gli incidenti mortali nella Capitale che hanno fatto gridare allo scandalo: 2 ragazzini morti. I sostituti romani dopo una perizia del tribunale partono da lì: dall’esposto del Codacons contro i produttori e dalle interpellanze parlamentari durante l’estate per un inasprimento delle norme sulla guida e l’aumento delle sanzioni per chi “trucca” (meccanici e privati) i ciclomotori non solo a 4 ruote. La norma europea dal 2012 prevede esami teorici e pratici di guida per i quadricicli leggeri e maggiore attenzione ai parametri di omologazione nei vari paesi. A San Marino la situazione è nella norma visto che il parco circolatorio leggero vede 136 minicar immatricolate, 17 da gennaio. Sono invece 5192 i ciclomotori in circolazione (vespette e motorini) e 366 gli apecar. Si guida “il cinquantino” col patentino dai 14 anni su tutte le strade interne e il numero degli incidenti è fisiologico ma non allarmante. Il problema vero è se paragonare la minicar alle autovetture o invece ai ciclomotori come indica la categoria e soprattutto se “indagare” su modelli e marche invece che sul blocco della produzione in toto (fabbricazione peraltro in continua evoluzione tecnologica - lo si nota anche dai prezzi di listino!); importante intensificare le ispezioni facendo controlli su strada e in officina. Al bando quindi la “macchininofobia” perchè le voiturettes lanciate dai parigini negli anni ottanta per ovviare al parcheggio causa il traffico sono sempre più popolari in Europa come d’altronde in Italia: meno a San Marino.

Francesco Zingrillo

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