Chiude oggi a Roma il Vertice FAO, il summit che alcuni definiscono quello delle “chiacchiere solidali”. Assenti le grandi potenze, spariti gli impegni finanziari dalla dichiarazione finale, come pure le cifre da destinare allo sviluppo agricolo, il bilancio dell’assemblea resta quello di una enunciazione di principi, in cui si inserisce il codice del “land grabbing”, la carta etica per difendere i piccoli agricoltori dall’accaparramento di terre da parte delle multinazionali. Insoddisfatte le organizzazioni non governative, che speravano il vertice rappresentasse il momento in cui i Paesi ricchi avrebbero dato seguito alle promesse fatte. Lo affermano anche le 450 organizzazioni dei piccoli lavoratori agricoli di 93 paesi, che hanno seguito i lavori dall’esterno, in un Forum parallelo.
Sergio Barducci
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