Farmaci ai piccoli: il no di "Giù le mani dai bambini"
100 Associazioni e 230mila addetti ai lavori riuniti dal Comitato "Giù le Mani dai Bambini" per dire No agli psicofarmaci somministrati ai più piccoli. In cinque anni in Italia la prescrizione di questo tipo di farmaci ai bambini è aumentata addirittura del 280 per cento. Negli Stati Uniti, dove i bambini in terapia sono più di 11 milioni, l’aumento è stato del 150 per cento. In occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia anche l’associazione degli psicologi sammarinesi si schiera accanto al Comitato. In Repubblica, i casi di bambini trattati con psicofarmaci sono pochissimi, ma, come ci ha spiegato il Presidente dell’associazione Riccardo Venturini, non bisogna abbassare la guardia, soprattutto dopo che, l’Emea, l’Agenzia Europea per i farmaci, ha autorizzato la somministrazione del Prozac, la discussa e potente “pillola della felicità”, ai bambini già da otto anni dopo appena 4-6 sedute di psicoterapia senza risultati. Su tutto il territorio italiano si stanno aprendo 82 Centri per la somministrazione di psicofarmaci ai bambini “iperattivi”. Nonostante questo, gli istituti scolastici non hanno risorse per affrontare il problema dei “bambini-Giamburrasca” e così si sono già registrati i primi casi di alunni allontanati da scuola. Dietro ai numeri, ci sono i bambini e le loro famiglie. E sono numeri drammatici. Sono 30mila i piccoli italiani che già oggi assumono psicofarmaci e potrebbero presto diventare oltre 700mila: questo, secondo dati del Ministero della Salute italiano, sarebbe il numero dei bambini affetti da disturbi psichici. Se questo dato rispecchiasse la verità vorrebbe dire in ogni classe, dalla materna alle medie, almeno due bambini dovrebbero essere medicalizzati. "Le troppe prescrizioni di psicofarmaci ai bambini - sottolinea il presidente degli psicologi sammarinesi - sono spesso dovute a diagnosi non corrette formulate da medici di medicina generale e da pediatri che non hanno il necessario bagaglio di informazioni per compiere un passo così importante come quello di somministrare uno psicofarmaco ad un bambino".
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