Tornano d’attualità i fatti di Rovereta, raccontati da chi quegli anni li ha vissuti in prima persona. Maurizio Gobbi, Tino Giacomini, Giuseppe Maiani e Primo Marani renderanno pubblici i documenti americani reperiti da quando il Dipartimento di stato americano ha aperto gli archivi di Stato. Sono 169 documenti che testimoniano, riferisce Gobbi, il coinvolgimento nella vicenda di alcuni protagonisti politici, primo fra tutti l’allora segretario democristiano Federico Bigi, il suo scambio epistolare col segretario di stato americano e le ambasciate americane di Roma e Firenze. “Lettere – raccontano – tese a soffocare l’economia della Repubblica”. L’associazione Amici Casa del Popolo ha sentito il bisogno di intervenire, con una serata organizzata per venerdì al teatro Titano, “da quando – affermano – il dibattito politico si è riaperto, senza basarsi sulla verità storica. Quel governo fu scalzato in modo vergognoso, mentre il golpe è sempre stato attribuito a noi”. Come Capi di Stato, membri del Governo social comunista e consiglieri, furono condannate per colpo di Stato 27 persone, a 238 anni complessivi di carcere. L’allora Reggente Primo Marani ricorda molto bene quei momenti.
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