“Fermiamo la domanda”: contro la prostituzione, insieme il Comune di Rimini e la papa Giovanni XXIII
Adelina - giovane albanese, picchiata e violentata, messa su gommone e avviata alla prostituzione in Italia - porta la sua testimonianza di donna, oggi libera, partendo da tre concetti: le prostitute non sono lavoratrici del sesso, ma schiave; i clienti sono complici di questa schiavitù; nessuna donna vende il suo corpo da sola. Da Rimini la nuova campagna culturale e di sensibilizzazione, insieme il Comune e la papa Giovanni XXIII, proprio sull'esempio di Don Benzi che della lotta alla riduzione in schiavitù dell'essere umano ha fatto la sua battaglia e che di donne dalla strada ne ha salvate più di 7000. “Questo è il mio corpo” il claim della campagna, nell'immagine una donna che stringe una bambola nuda e ferita. Contrasto alla prostituzione in strada: va fermata la domanda con Rimini in testa, dopo gli ultimi casi di sanzioni amministrative fino a 10mila euro a colpire i clienti. Dalle volontarie che ogni giovedì notte portano conforto alle ragazze sfruttate il quadro del fenomeno: “Sono romene al 50%, poi bulgare, albanesi e da qualche mese sono tornate le nigeriane. Sono sul lungomare, sulla statale, in zona Celle, Grattacielo, sulla statale adriatica, fino a Lido di Savio.
Nel video, l'intervista a Daniele Serafini - Resp. Papa Giovanni XXIII - Rimini
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