Oggi a San Marino si celebra l'80esimo anniversario della liberazione dal regime fascista e, dal 2013, anche Festa della Libertà della Repubblica. Il 27 luglio 1943, due giorni dopo la deposizione di Benito Mussolini in Italia, un manifesto a firma dei Capitani Reggenti Marino Michelotti e Bartolomeo Manzoni Borghesi annunciava lo scioglimento del Partito Fascista Sammarinese.
Ma per l'opposizione non era abbastanza. Il giorno successivo una folla – formata da migliaia di persone di ogni estrazione sociale provenienti da tutti i Castelli della Repubblica – riunita dal Comitato per la Libertà nel teatro Concordia, dopo la votazione di un ordine del giorno, salì in corteo diretta al Palazzo Pubblico per chiedere alla Reggenza “lo scioglimento del Consiglio Fascista e l’istituzione di un Governo Provvisorio”, in attesa di nuove elezioni, che avvennero poi il 5 settembre. La proposta era stata accettata ad una condizione: “che la transizione avvenisse nella calma e nella moderazione affinché la manifestazione non degeneri in baraonda e in violenza”, come scrisse il professor Francesco Balsimelli in un suo diario. Il pomeriggio di quello stesso giorno si tenne la prima seduta del Consiglio di Stato, che con la sua prima deliberazione portò il numero dei suoi componenti da venti a trenta.