Festa della donna: battaglia per le pari opportunità
Venerdì la visita del presidente della Corte Europea dei diritti dell’uomo, lunedì 8 marzo la festa della donna. E’ in questo ponte che si colloca la situazione della donna a San Marino. Una battaglia che vede proprio nel 2004 due importanti anniversari sul piano civile e istituzionale: il 40° del voto attivo alle donne, e il trentesimo di quello passivo. Ma per le donne sammarinesi manca ancora un passo da fare, alla luce della ratifica della convenzione delle Nazioni Unite sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna. Il passo è la modifica dell’articolo uno della legge sulla cittadinanza nella quale si recita che i figli di padre e madre sammarinesi sono cittadini per origine, ma mentre il figlio di padre sposato a una straniera, a condizione che dichiari di voler mantenere la cittadinanza del padre, non è così per la donna sposata a un forense, i cui figli al compimento del 18 esimo anno di età dichiarino di volere la cittadinanza della madre. Un piccola differenza sul piano lessicale ma grande sul quello dei diritti. Ecco dunque la neonata Segreteria alle Pari Opportunità che si impegna da lunedì prossimo a mettere in atto tutte le azioni per aiutare chi soffre di ingiuste limitazioni , e al tempo stesso per promuovere e diffondere una cultura delle pari opportunità per una piena e totale partecipazione delle donne e degli uomini in un contesto di assoluta parità alla vita politica, sociale, economica e culturale del paese. Altro passo in avanti nel Consiglio Grande e Generale della prossima settimana, con la nomina della Commissione per le Pari Opportunità.
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