La festa per la liberazione sammarinese dal Fascismo
Il fascismo sammarinese ha resistito tre giorni di più di quello italiano la cui parabola politica si concluse il 25 luglio 1943 con la sfiducia del Gran Consiglio e le inevitabili dimissioni di Mussolini. Il regime sul Titano si instauro nel marzo 1923. Un’ascesa al potere sostenuta da elezioni anticipate con la presentazione di una sola lista composta dal Pps, in posizione subordinata e numericamente inferiore, e il programma politico del partito fascista. Un percorso contrassegnato da altre chiamate alle urne, come quelle del 1926 e del 1932, nessuna opposizione ufficiale nemmeno culturale e una politica estera sostanzialmente basata sul rapporto con il partito fascista italiano. Un asse privilegiato contrassegnato da una fedele ed ossequiente politica interna tesa ad ottenere un riconoscimento non tanto per la sovranità dello Stato. La parabola discendente del fascismo sammarinese iniziò nel 1941-42 con il rientro in Repubblica dei leader del Pss, la rinascita sul finire del 1943 del sindacato dei lavoratori, e infine la caduta del fascismo italiano che segnò l’inevitabile conclusione del regime anche in Repubblica, spazzato via dalla storia il 27 luglio dalla Reggenza fascista che decretò lo scioglimento del partito. Il 28 luglio 1943 con un atto pubblico si sciolse il Consiglio Principe e Sovrano.
Myriam Simoncini
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