Festa di Sant'Agata: il giorno della libertà ritrovata
La storia si celebra oggi, in nome di una libertà millenaria di cui la nostra Repubblica va fiera, e che rischiava di andare perduta per sempre. La ritrovata libertà dopo l’occupazione del Cardinal Alberoni non è un episodio che si perde nelle pieghe dei secoli. E' al contrario uno degli appuntamenti istituzionali e religiosi più sentiti. Rivive oggi, come ogni 5 febbraio, attraverso una cerimonia immutata nel tempo. Il paese ha reso omaggio a Sant’Agata sin dalla mattinata. Alle 11 la partenza del corteo istituzionale. I Capitani Reggenti, con le più alte cariche politiche e civili del Titano, hanno lasciato Palazzo Pubblico per raggiungere a piedi, attraverso le contrade del centro, la Cripta di Sant’Agata, dove è stata celebrata la Santa Messa. Il cerimoniale è proseguito nel pomeriggio in Piazza della Libertà. Alle 14,30 l’alzabandiera mentre da Borgo Maggiore iniziava la tradizionale processione del popolo verso la Basilica del Santo. Poi da Palazzo Pubblico anche il Corteo Reggenziale si è incamminato per raggiungere la Pieve dove si è celebrata la liturgia. Come da tradizione i Capitani Reggenti hanno reso omaggio alle reliquie del Santo. A seguire la funzione religiosa. Non perdere il senso profondo di questa giornata è obbligo per i cittadini così come è un dovere trasmetterne il significato alle nuove generazioni. La storia insegna: correva l’anno 1739 quando San Marino rischiò di perdere l'indipendenza. Il 5 febbraio del 1740 la riconquistò. Una data che ci ricorda che la libertà un bene da difendere. Ogni giorno.
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