A San Marino sia nelle scuole medie che nelle superiori esiste un regolamento interno che vieta l’utilizzo del telefonino durante le ore di lezione. All’insegnante la scelta se applicare o meno la regola che per ogni scuola è sempre la stessa: sequestrare e attendere i genitori.
“Una disposizione ragionevole - dice il Segretario alla pubblica istruzione, Francesca Michelotti -. I cellulari devono esse banditi dalle lezioni, e questo deve valere sia per i ragazzi che per gli insegnanti. Non mi sono mai stati segnalati episodi gravi o preoccupanti. La scuola – prosegue – sta dimostrando di essere perfettamente in grado di gestire questo rapporto difficile tra ragazzi e cellulare. Del resto non si possono criminalizzare i telefonini. Sono strumenti che portano semmai alla luce situazioni di disagio e sofferenza che, diversamente, potrebbero rimanere sommerse. Quanto al filmato del ragazzo che prende a testate il muro – conclude - la considero una goliardata”.
“Un altro problema - aggiunge il Coordinatore Rina Melandri – è semmai l’assenza di controlli e di filtri da parte dei gestori su ciò che è lecito mettere on line”.
A San Marino il fenomeno assume caratteristiche più soft. L’anno scorso un gruppo di studenti delle superiori ha messo in rete alcune foto scattate di nascosto alle insegnanti e accompagnate da commenti poco edificanti. Una volta scoperti hanno ricevuto una tirata d’orecchi mentre il sito internet è stato oscurato.
Il fenomeno si è comunque ridimensionato, spiega la Preside delle superiori, Maria Luisa Rondelli. In linea generale si può dire che i ragazzi si limitino a qualche sms o ai giochi sul telefonino.
“Una disposizione ragionevole - dice il Segretario alla pubblica istruzione, Francesca Michelotti -. I cellulari devono esse banditi dalle lezioni, e questo deve valere sia per i ragazzi che per gli insegnanti. Non mi sono mai stati segnalati episodi gravi o preoccupanti. La scuola – prosegue – sta dimostrando di essere perfettamente in grado di gestire questo rapporto difficile tra ragazzi e cellulare. Del resto non si possono criminalizzare i telefonini. Sono strumenti che portano semmai alla luce situazioni di disagio e sofferenza che, diversamente, potrebbero rimanere sommerse. Quanto al filmato del ragazzo che prende a testate il muro – conclude - la considero una goliardata”.
“Un altro problema - aggiunge il Coordinatore Rina Melandri – è semmai l’assenza di controlli e di filtri da parte dei gestori su ciò che è lecito mettere on line”.
A San Marino il fenomeno assume caratteristiche più soft. L’anno scorso un gruppo di studenti delle superiori ha messo in rete alcune foto scattate di nascosto alle insegnanti e accompagnate da commenti poco edificanti. Una volta scoperti hanno ricevuto una tirata d’orecchi mentre il sito internet è stato oscurato.
Il fenomeno si è comunque ridimensionato, spiega la Preside delle superiori, Maria Luisa Rondelli. In linea generale si può dire che i ragazzi si limitino a qualche sms o ai giochi sul telefonino.
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