La Fincapital è stata ispezionata dalla vigilanza di Banca Centrale da fine luglio al 4 ottobre. Secondo il presidente della finanziaria, Marino Angelini, il controllo aveva lo scopo di valutare lo stato dei conti e quando scadranno i due mesi di sospensione del CdA le opzioni saranno due: o il commissariamento vero e proprio o il ritorno alla normale amministrazione. Angelini, in ogni caso, non ha alcuna intenzione di opporsi alla misura adottata da Banca Centrale anche perché potrebbe essere utile a fare chiarezza. Una volta concluso il periodo di sospensione non è escluso che lasci l’incarico di presidente. Angelini nega però qualsiasi coinvolgimento nella questione delle presunte minacce nei confronti di due fratelli verso i quali la finanziaria vanterebbe dei crediti. “Non ho ricevuto alcuna comunicazione da parte dell’autorità giudiziaria” ci ha detto, esprimendo la convinzione che la denuncia in tribunale e la sospensione siano scollegate tra loro. Contrariamente a quanto ipotizzato nei giorni scorsi, non c’è alcuna conferma sull’audizione di giovedì 11 novembre di fronte al commissario Marsili, dei due fratelli estensori della denuncia. Le indagini, in ogni caso, dovrebbero portare ad identificare i personaggi che avrebbero utilizzato metodi “camorristici” per esigere i crediti. Ed anche a chiarire il ruolo svolto dal direttore di Fincapital, Oriano Zonzini, e dall’avvocato Livio Bacciocchi. Silenzio, per ora, da parte della proprietà della finanziaria che è controllata da azioni nominative intestate a una fiduciaria.
Luca Salvatori
Luca Salvatori
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