INTERPELLANZA
Che fine farà il servizio di Medicina dello Sport? Domanda che si pongono gli sportivi sammarinesi e che, molto probabilmente, si staranno facendo anche coloro che lavorano al servizio medesimo, dal momento che l’attività sembra essere giunta al capolinea. Colpa della spending rewiev? Eppure nell’ordine del giorno presentato dalla maggioranza in Consiglio Grande e Generale non si parla di soppressione del servizio, che, tra l’altro, è a pagamento dai 16 anni in su. Tuttavia sembra che il Governo stia prendendo tempo per valutare come procedere e che, nel frattempo, il servizio non accetti prenotazioni, andando di conseguenza verso la chiusura e privando i tanti sportivi sammarinesi di un punto di riferimento importante e altamente qualificato. Non vorrei che il Governo anziché investire nella prevenzione e nella funzione sociale dello sport optasse per tagli drastici. E pensare che nel programma di governo la coalizione Bene Comune afferma di “voler potenziare l’attività di prevenzione sanitaria ed i controlli antidoping” e che “l’attività fisica è un potente mezzo di prevenzione, di cura e quindi di contenimento della spesa sanitaria. Vivere un presente sano significa avere un futuro migliore”.
Sarebbe strano, inoltre, vedere sopprimere uno dei pochi se non l’unico servizio di medicina a pagamento, che potrebbe garantire introiti all’I.S.S. se ben gestito.
E se qualcuno avesse tutto l’interesse e la convenienza a dirottare il servizio presso strutture private?
Pertanto, interpello il Governo per sapere:
a) se corrisponda al vero che sia intenzionato a chiudere, o comunque a ridurre sensibilmente, il servizio di Medicina dello Sport e perché;
b) se sia vero che in attesa di conoscere il proprio destino, il servizio non accetti più prenotazioni, costringendo così l’utenza a rivolgersi a strutture private;
c) se sia intenzionato a dirottare verso strutture private il servizio di Medicina dello Sport e, qualora lo fosse, se le abbia già individuate e quali sono;
d) come intenda realizzare quanto scritto nel programma di governo e cioè “potenziare l’attività di prevenzione sanitaria ed i controlli antidoping”;
e) quale sia il bilancio delle spese in entrata ed in uscita del servizio di Medicina dello Sport;
f) qualora le spese fossero superiori, se non sia il caso di rivedere i costi delle visite affinché il servizio possa rimanere operativo garantendo professionalità e competenza a chi pratica sport;
g) se venisse a cessare il servizio, come pensa di rispondere alle richieste dell’utenza, in modo particolare di quella sotto i 16 anni di età;
h) se l’eventuale chiusura del servizio di Medicina dello Sport non possa essere negativa per l’immagine della Repubblica di San Marino anche in considerazione che il C.O.N.S e le federazioni sportive affiliate sono riconosciuti dagli organismi sportivi internazionali e che gli atleti del nostro Paese calcano palcoscenici sportivi a livello europeo e mondiale.
Il Consigliere del Partito Socialista
Paolo Crescentini
Che fine farà il servizio di Medicina dello Sport? Domanda che si pongono gli sportivi sammarinesi e che, molto probabilmente, si staranno facendo anche coloro che lavorano al servizio medesimo, dal momento che l’attività sembra essere giunta al capolinea. Colpa della spending rewiev? Eppure nell’ordine del giorno presentato dalla maggioranza in Consiglio Grande e Generale non si parla di soppressione del servizio, che, tra l’altro, è a pagamento dai 16 anni in su. Tuttavia sembra che il Governo stia prendendo tempo per valutare come procedere e che, nel frattempo, il servizio non accetti prenotazioni, andando di conseguenza verso la chiusura e privando i tanti sportivi sammarinesi di un punto di riferimento importante e altamente qualificato. Non vorrei che il Governo anziché investire nella prevenzione e nella funzione sociale dello sport optasse per tagli drastici. E pensare che nel programma di governo la coalizione Bene Comune afferma di “voler potenziare l’attività di prevenzione sanitaria ed i controlli antidoping” e che “l’attività fisica è un potente mezzo di prevenzione, di cura e quindi di contenimento della spesa sanitaria. Vivere un presente sano significa avere un futuro migliore”.
Sarebbe strano, inoltre, vedere sopprimere uno dei pochi se non l’unico servizio di medicina a pagamento, che potrebbe garantire introiti all’I.S.S. se ben gestito.
E se qualcuno avesse tutto l’interesse e la convenienza a dirottare il servizio presso strutture private?
Pertanto, interpello il Governo per sapere:
a) se corrisponda al vero che sia intenzionato a chiudere, o comunque a ridurre sensibilmente, il servizio di Medicina dello Sport e perché;
b) se sia vero che in attesa di conoscere il proprio destino, il servizio non accetti più prenotazioni, costringendo così l’utenza a rivolgersi a strutture private;
c) se sia intenzionato a dirottare verso strutture private il servizio di Medicina dello Sport e, qualora lo fosse, se le abbia già individuate e quali sono;
d) come intenda realizzare quanto scritto nel programma di governo e cioè “potenziare l’attività di prevenzione sanitaria ed i controlli antidoping”;
e) quale sia il bilancio delle spese in entrata ed in uscita del servizio di Medicina dello Sport;
f) qualora le spese fossero superiori, se non sia il caso di rivedere i costi delle visite affinché il servizio possa rimanere operativo garantendo professionalità e competenza a chi pratica sport;
g) se venisse a cessare il servizio, come pensa di rispondere alle richieste dell’utenza, in modo particolare di quella sotto i 16 anni di età;
h) se l’eventuale chiusura del servizio di Medicina dello Sport non possa essere negativa per l’immagine della Repubblica di San Marino anche in considerazione che il C.O.N.S e le federazioni sportive affiliate sono riconosciuti dagli organismi sportivi internazionali e che gli atleti del nostro Paese calcano palcoscenici sportivi a livello europeo e mondiale.
Il Consigliere del Partito Socialista
Paolo Crescentini
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