Fogne, la Procura Riminese apre un'indagine. Sequestrati documenti in Comune ed Hera
La Procura della Repubblica di Rimini ha aperto un fascicolo per indagare su eventuali responsabilità circa lo scarico delle fogne nel mare Adriatico. La Guardia di Finanza ha sequestrato documenti presso l'ufficio ambiente del Comune a Rimini e nella sede di Hera (che gestisce la rete fognaria). Le indagini vertono su diverse ipotesi di reato che vanno da lesioni personali colpose, getto di cose pericolose, epidemia per diffusione di germi patogeni e delitti contro la salute pubblica. Al momento non ci sono denunce o esposti alla magistratura. L'inchiesta farà luce sulle eventuali responsabilità sotto il profilo tecnico e amministrativo. Si deve capire se lo scarico in mare sia stato davvero necessario, se sono stati presi tutti i provvedimenti necessari per limitare i danni e se sono stati seguiti tutti i protocolli previsti per legge. Dal 6 giugno ad oggi le paratie sono state aperte 8 volte, sempre in presenza di forti piogge. Con l'apertura scatta automaticamente il divieto di balneazione per 48 ore, per 150 metri di litorale, prima e dopo, lo sbocco in mare.
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