Una folla immensa per l'ultimo abbraccio a Super Sic. "Ora sei sul podio più alto che c'è" - FOTO
Scortato dagli amici di Coriano, che lo hanno accompagnato e portato a braccia, il feretro di Marco Simoncelli è arrivato poco prima delle 15 nella chiesa del paese per i funerali. Ad accompagnarlo nella scalinata una nuvola di palloncini rossi con il suo numero di gara, il 58. Il feretro ha percorso il breve tragitto dal teatro comunale, dove era stata allestita la camera ardente in mezzo a due ali di folla, che lo hanno salutato con un lunghissimo e fragoroso applauso. Erano già in chiesa i familiari di Simoncelli, il padre Paolo, la mamma Rossella, la sorella Martina e il nonno. Anche per loro, come per la fidanzata Kate non sono mancati applausi di conforto. Prestissimo, attorno alle 14, era arrivato Valentino Rossi, seguito da moltissimi big del mondo dei motori: Mattia Pasini, Jorge Lorenzo, Randy De Puniet. Presenti, in rappresentanza delle istituzioni, il ministro della Gioventù Giorgia Meloni e il sottosegretario allo Sport Rocco Crimi. "La sera prima dell'ultima gara hai detto che desideravi vincere il Gran Premio, perché lì sul podio ti avrebbero visto meglio tutti. A noi ora addolora non riuscire a vederti, ma ci dà pace e tanta gioia la speranza di saperci inquadrati da te dal podio più alto che ci sia". E' questo il passaggio conclusivo dell'omelia del vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi. Lasciaci allora dire un'ultima semplicissima parola: addio Marco", ha aggiunto il vescovo. "E' una parola - ha spiegato - scomposta dal dolore, ricomposta dalla speranza, a Dio". Terminato il discorso, l'assemblea si è aperta in un ampio applauso: uno dei primi a rispondere alle parole del vescovo, battendo le mani, il padre del pilota, Paolo Simoncelli. "Gesù - aveva detto Lambiasi poco prima - è sempre là, all'imbocco del tunnel della morte, pronto per afferarci e darci un passaggio diretti al cielo, per godere la gioia senza più se e senza ma. Il vescovo ha tenuto un'omelia commossa, circa dieci minuti. Cominciata parlando ai familiari del pilota: il padre Paolo, la madre Rossella, la sorella Martina e la fidanzata Kate: "vorrei accostarmi al vostro dolore - ha detto Lambiasi, guardandoli - e vorrei farlo con tutta la tenerezza che voi meritate. Non ho vissuto il dolore lacerante che vi brucia il cuore, ma permettetemi di venire a voi con l'abbraccio di tutti, la preghiera di molti". "Passatemi un pennarello per far firmare anche a me lo striscione 'Marco, insegna anche agli angeli ad impennare'", quello comparso già domenica sulla gradinata della chiesa. Uscendo dalla chiesa di Coriano, dietro al feretro di Simoncelli, l'amico Valentino Rossi ha aiutato a portare fuori una delle due moto di Supersic. Come ultimo saluto all'amico, Valentino Rossi ha acceso e fatto rombare in chiesa, dietro al feretro, la Honda della Motogp di Marco Simoncelli. La moto era stata portata al funerale, insieme alla Gilera del mondiale vinto dal pilota di Coriano nel 2008. La bara è stata appoggiata davanti alla chiesa, su un tappeto, circondata dalla folla. "Lui aveva solo pregi, era una persona perfetta. E le persone troppo perfette non possono vivere con noi comuni mortali". Sono le commosse parole che Kate, la fidanzata di Marco Simoncelli, ha detto dopo il funerale del pilota, davanti al feretro posto dinnanzi alla chiesa. Poi ha abbracciato la madre di Sic. L’ultimo saluto poi il corro funebre è partito alla volta di Cesena, dove il corpo di marco sarà cremato.
(ANSA)
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