Folle omicidio a Rimini: eseguita l'autopsia sul corpo di Geraci
E’ un caso che lascia sbigottiti gli inquirenti quello della guardia giurata Gianmarco Borrelli che ha ferito gravemente l’albanese Erijon Ciko e ucciso Antonino Geraci mercoledì sera sul lungomare di Rimini. Ieri è stata eseguita l’autopsia sul corpo del giovane che, per avere accompagnato l’amico albanese, ha perso la vita in circostanze assurde. Tre i colpi di pistola al torace che lo hanno ucciso. E sempre ieri è stata giornata di udienza per la convalida dell’arresto di Borrelli al quale verrà fatta una perizia psichiatrica. Intanto Ciko sta lentamente migliorando e le sue prime dichiarazioni non collimano con l’immagine del persecutore telefonico fatta di lui dalla guardia giurata e dalla sua fidanzata. Gli investigatori hanno già disposto un nuovo interrogatorio della giovane, combinato con l’esame dei tabulati telefonici proprio per fare chiarezza. Incrociando i dati si potrà chiarire se davvero l’albanese era diventato l’incubo della ragazza al punto che, come avrebbe dichiarato Borrelli, “ogni volta che ci incontravamo parlavamo solo ed esclusivamente di lui”. Oppure se, come sostiene l’albanese “non ero solo io a chiamare, ma lo faceva anche lei e ogni volta che ci siamo visti non mi sono mai permesso di molestarla sessualmente”. Ciko lavora a Rimini da 3 anni per la stessa ditta edile. Era tornato sabato scorso dall’Albania dove si era fermato per 50 giorni: il tempo necessario per sposarsi con una ragazza della sua città e preparare tutta la documentazione per chiedere il ricongiungimento familiare.
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