Dopo la scoperta nei mesi scorsi di un buco di bilancio che si aggira sui 300 mila euro, i soci (Comune e Provincia di Rimini e fondazione Carim) sembrano nicchiare sul ripianamento del debito, preferendo partire invece dalla rifondazione dell'associazione. Primo a farne le spese, il vice presidente Giuseppe Chicchi, dimissionario, a cui potrebbe presto seguire il presidente Pupi Avati. Il regista ha dichiarato al Corriere Romagna di avere da tempo intenzione di lasciare, perché non vede una reale volontà di risanamento da parte delle istituzioni locali. Io in questi anni ho resistito - ha detto Avati – avevo chiesto di lasciare già cinque anni fa. Qui, ha aggiunto, anziché affrontare i problemi di sopravvivenza della Fondazione, si assiste a una guerra interna, intestina, tra diverse scuole di pensiero.
Sonia Tura
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