E’ un terremoto che travolge le amministrazioni pubbliche forlivesi e il mondo imprenditoriale. 20 gli arrestati, 10 dei quali in carcere, altrettanti ai domiciliari. 40 le perquisizioni eseguite a Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini. Pesante l’accusa: associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla turbativa d’asta. Funzionari pubblici e imprenditori avevano architettato un sistema per condizionare gli appalti per lo smaltimento dei rifiuti, truffato l’azienda sanitaria locale fatturando interventi inesistenti, omesso di smaltire correttamente fanghi pericolosi. L’operazione denominata Rudolph, è stata condotta dai Carabinieri di Forlì, in collaborazione con il nucleo ecologico di Bologna, e il gruppo Tutela ambiente di Treviso, ed è partita nel marzo del 2003. 54 mila le conversazioni telefoniche registrate dagli inquirenti, numerosi gli appostamenti, voluminoso il plico di documenti raccolti. Sotto osservazione, per oltre un anno, il dirigente del Servizio Risorse Idriche, Atmosferiche e Smaltimento Rifiuti della provincia di Forlì-Cesena insieme a titolari di aziende specializzate del settore. Poi, via via, l’elenco delle persone oggetto di indagini si è esteso, fino a coinvolgere anche tecnici dell’Arpa, l’agenzia regionale per l’ambiente che – secondo gli investigatori – hanno omesso di impedire lo smaltimento di fanghi pericolosi nei terreni agricoli, pur essendo a conoscenza della nocività. 4 mila tonnellate di fanghi nocivi sparsi su terreni agricoli in conseguenza contaminati come pure inquinate le falde acquifere e le coltivazioni di vegetali destinati al commercio alimentare. Nei guai per questo anche alcuni dipendenti dell’Hera di Forlì Cesena, incaricati della gestione del depuratore e i soci di due imprese del settore. Accanto a questo la maxi truffa ai danni dell’Ausl forlivese con la complicità di alcuni funzionari. Per anni una Srl specializzata nel recupero e lo smaltimento dei rifiuti ha fatturato operazioni fasulle e falsificato documenti. Nel 2000 poi la stessa società avrebbe turbato la gara d’appalto e successivamente, con la complicità di un dipendente di Trenitalia Spa di Rimini, ottenuto informazioni riservate utili ad aggiudicarsi l’appalto anche per il 2004. Le due aziende del settore coinvolte nell’indagine, secondo i carabinieri, avrebbero monopolizzato il mercato dello smaltimento dei rifiuti aggiudicandosi appalti di aziende pubbliche e private. Poi gli episodi illeciti alla Provincia di Forlì, dove alcuni dirigenti del settore ambiente avrebbero, sempre secondo gli inquirenti, omesso atti d’ufficio, commesso abusi sempre d’ufficio, rivelato segreti successivamente utilizzati dagli imprenditori, perseguito atti di favoreggiamento e falso. Per uno di loro l’accusa è più pesante: quella di corruzione. Ai loro sportelli gli imprenditori sotto inchiesta ottenevano autorizzazioni e informazioni. Due tranche di un’unica maxi inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Forlì, e che ha visto impegnati circa 200 carabinieri, che non mancherà di avere strascichi pesanti nei prossimi giorni.
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