Forlì: operazione "Re Nero", restano in carcere i sammarinesi
Gli interrogatori cominceranno martedì, quando potrebbe essere sentito, tra gli altri, anche il presidente della Bcr, la Banca di credito e risparmio di Romagna Vincenzo Dell’Aquila – ai domiciliari - già presidente provinciale del Coni.
Restano in carcere Stefano Ercolani, 45 anni, presidente della Asset Banca, Barbara Tabarrini, 37enne direttore generale e Stefano Venturini, 40 anni consigliere dell’istituto di credito che ancora non sono stati ascoltati dagli inquirenti. Agli arresti anche Fabrizio Neri direttore generale della Bcr ed ex dirigente del Credito Romagnolo; i consiglieri Tristano Zanelli, Arnaldo Corbara (ai domiciliari) che ricopriva anche i ruoli di vice-presidente del Consiglio di Amministrazione e Procuratore speciale della Bcr, Gabriele Vignoletti (ai domiciliari), Procuratore Speciale della Bcr, e Valerio Abbondanza di Mercato Saraceno, ma residente a Cesena e il riminese Stefano Galvani presidente del Collegio sindacale della Banca di credito e risparmio di Romagna.
I correntisti, non tanti ma comunque neppure pochi vista la notorietà di alcuni dirigenti della banca forlivese, possono stare tranquilli. L’unico sportello di viale Matteotti a Forlì è aperto e l’operatività dell’istituto di credito è stata garantita dalla Banca d’Italia con una nota ufficiale. Va ricordato, però, che gli inquirenti hanno posto sotto sequestro 11 milioni di euro che la banca, aperta appena un anno e mezzo fa dopo la vendita della Cassa dei Risparmi di Forlì al gruppo San Paolo, possedeva in cassaforte. Secondo l’accusa la Banca forlivese offriva a diversi imprenditori un “servizio di riciclaggio” del nero con trasferimenti materiali di capitali dall’Italia verso le casse della Asset di San Marino. Oltre ai dieci arrestati nell’inchiesta sono coinvolte altre 37 persone. Si tratterebbe soprattutto di imprenditori romagnoli che si sarebbero serviti di questo sistema per far scomparire parte degli introiti delle loro ditte. In aggiunta, secondo l’accusa, la Bcr avrebbe concesso loro prestiti di importi pari alle somme distratte, così che potessero essere inserite nei bilanci delle stesse aziende come passivo. La vicenda, per gli investigatori, ricorda l’anomalo sequestro di Andrea Babbi di Mercato Saraceno, avvenuto a San Marino il 16 novembre scorso, all’uscita della Asset Banca, agenzia di Dogana, dove l’uomo, commerciante di ortofrutta, aveva appena prelevato 130mila euro su cui poi gli inquirenti si sono concentrati per capirne la provenienza. Erano emersi strani movimenti di denaro da e per l’Inghilterra e, da subito, le indagini si sono concentrate sul conto corrente di Babbi, considerato un semplice “prestanome”. Indagato anche l’amico che aveva accompagnato l’uomo in banca, un agente immobiliare di Bassano del Grappa.