Gendarmeria competente per tutto quanto concerne i reati riguardanti furti e sostanze stupefacenti; Polizia Civile in prima linea per gli infortuni sul lavoro, Guardie di Rocca per tutta l’attività concernente i visti doganali. E in caso di emergenza i tre corpi lavoreranno a stretto contatto. “Abbiamo deciso la ripartizione dei compiti per evitare sovrapposizioni di campo – ha spiegato il Segretario di Stato agli Esteri Fabio Berardi – ed anche per evitare di sprecare energie là dove non servono. E’ bene che le forze dell’ordine si dividano i compiti per non fare tutti le stesse cose e procedere con una migliore organizzazione che preveda anche la specializzazione nei vari settori. Ogni corpo avrà la sua”. E all’ultima riunione del consiglio di dipartimento, presenti i comandanti dei tre corpi, il magistrato dirigente del tribunale unico e i Segretari agli Esteri e agli Interni, la suddivisione è stata ribadita e ufficializzata anche se, come tiene a sottolineare il comandante della Gendarmeria Achille Zechini: “Non c’è un potere concentrato in capo ad un’unica persona, e non manca certo la voglia di collaborare, anzi tutto l’opposto. Nessuna usurpazione o depauperazione di risorse personali”. Se Polizia Civile e Guardie di Rocca dovessero intervenire per reati come furti e droga, di competenza dei gendarmi, eseguiti i primi atti dovranno poi passare la pratica alla Gendarmeria che ha sezioni a ciò deputate. Stesso dicasi nel caso in cui i gendarmi dovessero intervenire per incidenti sul lavoro, di competenza della Polizia Civile. “Ferme restando le emergenze – puntualizza Zechini – nelle quali intervengono tutti i corpi”.
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