Lo sceicco del terrore, il capo supremo di Al Qaida è morto. Osama Bin Laden è stato ucciso con un colpo alla testa in un blitz dei Navy Seals statunitensi, in Pakistan, a 60 chilometri dalla capitale Islamabad. L'annuncio è del Presidente Barack Obama che, ha detto, giustizia è stata fatta a quasi dieci anni da quell'11 settembre che portò il lutto negli Stati Uniti e cambiò il mondo. Non appena si è diffusa la notizia in migliaia sono scesi nelle piazze e nelle strade nella notte americana. Una festa spontanea nel luogo del dolore, quel Ground Zero che ricorda l'attacco alle Torri Gemelle. Obama 1-Osama 0, campeggiava in un cartello portato come un trofeo in mezzo alla folla. Folla da stadio e caroselli di macchine davanti alla Casa Bianca. Qualcuno è uscito persino in pigiama pur di esserci a scandire ad alta voce il nome del suo paese e festeggiare. Quello che non era riuscito a fare Bush in anni di guerra al terrorismo è toccato in sorte a Barack Obama, che ora potrà affrontare una campagna elettorale impegnativa, con un'arma in più. Il corpo di Bin Laden è stato prelevato dai commandos. Le tv pachistane hanno mostrato immagini di un cadavere, che si sono rivelate false. La fretta con cui è stato fatto sparire il cadavere, gettato in mare per non concedere ai suoi seguaci una tomba da venerare, e il fatto che sia stato scoperto in pieno territorio pachistano, come del resto si sospettava da sempre, lasciano molte ombre. E resta altissimo l’allarme per le reazioni di Al Qaida.
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Sonia Tura
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