Fra tempo, coraggio e prudenza. Editoriale di Carlo Romeo
Il coraggio - cioè la prima delle qualità umane perché garantisce tutte le altre, secondo Churchill - e la prudenza - cioè la capacità di distinguere le cose da fare da quelle da evitare, come diceva invece Cicerone - sono due facce della stessa medaglia senza le quali si conclude notoriamente poco, sia nella vita della singola persona che in quella di uno Stato. Chiaramente sono da evitare gli eccessi di queste due facce, eccessi che si chiamano follia o viltà. Non è infatti molto saggio affrontare senza coscienza e intelligenza i rischi oppure, di contro, vedere nella fuga o nell'immobilismo l'unica risorsa utile. Insomma senza sapere usare entrambe queste facce non si conclude molto. Non sono più tempi questi poi in cui si possa aspettare che i nostri problemi ce li risolvano gli altri perché quei tempi sono finiti ovunque, a San Marino magari più che altrove. Forse non è poi un male che sia così, sopratutto per le generazioni più giovani, consce che un certo modo di vivere, garantito dagli altri e non da se stessi, può facilmente sfociare in un pericoloso parassitismo sociale, comodo solo in apparenza.
Veniamo al dunque con un caso che può fare bene da pretesto al ragionamento. Uno dei più quotati armatori internazionali, il greco Victor Rensis, ha manifestato interesse a legare la sua flotta alla bandiera sammarinese. Legittimo che lo faccia per interesse personale o aziendale - che poi per i grandi imprenditori è la stessa cosa - perché in fondo il mondo del business è quello che fa girare l'economia e la bandiera biancazzurra oggi è sicuramente molto ma molto più presentabile e valida, con aspetti sicuramente altrettanto vantaggiosi, di Stati canaglia che ormai sono alle corde in ambito internazionale.
Altrettanto legittimo - anzi doverosissimo - che San Marino si tuteli al massimo per evitare possibili strumentalizzazioni o conseguenze poco piacevoli in ambito internazionale, ma non è detto che qualsiasi proposta esterna debba far scattare atteggiamenti pregiudiziali e tempi biblici che possano appunto pregiudicare il futuro. I tempi della politica e quelli del business vanno accordati insieme, con rispetto reciproco, altrimenti si conclude poco in un senso o nell'altro.
Già le vicende un po' surrealiste legate al Polo del Lusso e al relativo referendum di recente memoria è difficile possano essere considerate un forte incentivo di investimento a San Marino per la finanza internazionale così come può sembrare singolare attrarre clienti stranieri per le banche sammarinesi con precedenti altrettanto surrealisti come dei conti correnti bloccati per mesi - in altri Paesi meno civili le cose, è facile pensare, sarebbero andate diversamente - oppure il fatto di vedere il proprio nome e il proprio conto bancario finire in pasto al pubblico senza ragione, senza filtri e senza nessuna reazione da parte di chi avrebbe il sacrosanto dovere di tutelare la riservatezza bancaria.
Per inciso la riservatezza bancaria (non è male forse ricordarlo a noi stessi) non è un tabù o un reato ma uno strumento molto serio, onorevole e necessario, sempre ovviamente se non va a coprire illegalità varie e contesti non chiari per non dire opachi. Insomma e in sintesi, difficile incentivare l'arrivo dall'estero di nuovi imprenditori o di nuovi clienti per le banche con presupposti del genere, se non vengono messe in essere concrete e credibili garanzie.
Nello specifico quindi i segnali più ragionevoli da parte di chi ha la responsabilità di decidere sono di coraggio, di prudenza e di attenzione senza pregiudiziali di alcun genere, per una verifica rapida e professionale, possibilmente senza intermediari non sempre motivati nel verso giusto. Le decisioni e le motivazioni conseguenti - quali esse siano - per essere valide devono essere chiare e altrettanto rapide. Il tempo, come è noto, non si compra all'Ikea e quindi conviene amministrare bene quello che ci è dato.
Aiuta molto, oltre alla prudenza e al coraggio, anche un po' di fantasia. Il fenomeno Portogallo, per esempio, è sotto gli occhi di tutti. Una legge che consente la totale esenzione dalle tasse ai pensionati europei per dieci anni - purché si risieda per sei mesi l'anno in Portogallo - ha mosso in due anni il quaranta per cento del mercato immobiliare fino ad allora paralizzato e ha portato fra gli altri oltre diecimila italiani, soprattutto delle fasce sociali più garantite in tutti i sensi, a approfittare di questa legge che di fatto gli raddoppia la pensione. Tutto ipercontrollato dalle autorità competenti portoghesi ma anche tutto rapido e garantito. Il Portogallo sta riprendendo molto rapidamente quota e immagine grazie a questo, dopo una pesante crisi.
Dunque prudenza, coraggio, rapidità e fantasia sono gli ingredienti necessari che servono di questi tempi ovunque un po' a tutti. Ovviamente il tutto insieme alla buona coscienza, citata magistralmente come fondamento, non a caso, sulla parete verso monte del salone di Palazzo Pubblico.
cr