Fumo: leggi diverse nei paesi UE
Al momento non esiste un piano per armonizzare le regole a livello comunitario. La gran parte dei 25 stati membri ha, infatti, approvato leggi che tendono a ridurre il fumo nei luoghi aperti al pubblico - dai bar ai ristoranti, alle scuole e ai trasporti - ma con forme di divieto molto diverse fra loro. In Belgio, ad esempio, bar, ristoranti e alberghi devono riservare appositi spazi ai non fumatori, ma la legge viene spesso ignorata. In Austria, una normativa proibisce di fumare nei luoghi pubblici, ma non nei bar e ristoranti. Solo in Paesi come Spagna e Lussemburgo c’è per ora totale assenza di regolamentazione, mentre tra i nuovi Stati membri, la Repubblica Ceca sta compiendo piccoli passi per giungere ad un adeguamento. I rischi per chi fuma sono davvero concreti se si pensa che le sole affezioni dovute al tabagismo costano circa 100 miliardi di euro all’anno, mentre i morti sono circa 650 mila nei 25 Paesi membri. E ancora oggi, nonostante tutte le campagne di prevenzione, un giovane europeo su tre, dai 15 ai 24 anni, fuma regolarmente.