Furto di defibrillatore al Parco Ausa

Furto di defibrillatore al Parco Ausa.
Forse è stato un atto di puro vandalismo, forse un furto, sebbene il defibrillatore, in sé, non abbia alcun valore economico e tra l’altro non può nemmeno essere utilizzato senza corretta manutenzione. In entrambi i casi, si tratta di un episodio gravissimo che ha gettato nello sconforto i responsabili di Progetto Cuore.
Il totem era stato installato, nell’agosto 2006, in seguito alla tragica morte, avvenuta un anno prima, di una 14enne, colpita da arresto cardiaco mentre faceva una passeggiata. Se ci fosse stato il defibrillatore, forse si sarebbe potuta salvare. Grazie al Soroptimist e alla solidarietà di decine e decine di persone, era stato installato il totem col salvavita. E la notte scorsa qualcuno l’ha portato via.
I responsabili di Progetto Cuore lanciano un appello verso gli autori del gesto, “affinché – dicono – venga fatto ritrovare uno strumento che non ha per loro alcun valore economico, ma che può salvare la vita di una persona”. “Qualche settimana fa, a Fiumicino – aggiunge il dottor Liano Marinelli – è stato rubato un defibrillatore, nessuno se n’era accorto, e pochi giorni dopo una donna è deceduta per arresto cardiaco: si sono accorti del furto solo al momento in cui sono andati a prendere il salvavita e non l’hanno trovato. Chi compie un gesto simile – aggiunge il cardiologo – è responsabile di omicidio ed è bene che se ne renda conto. Dev’essere conscio del fatto che può succedere una cosa del genere”.

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