Gastronomia: a Riccione “L’arte secondo il Gastronauta”
Noi, aggiunge Andrea Muccioli, quest’anno usciamo dal Consorzio del formaggio di fossa. Abbiamo perso la battaglia contro i politici che fanno regolamenti solo a fini industriali. Questa, sottolinea Muccioli, è una bastardata pazzesca che si fa ad un territorio. E se i politici locali non si muovono faranno la stessa fine l’olio, il miele e lo scquacquerone che vogliono produrre a Reggio Emilia. Muccioli punta il dito contro quelli che chiama “politici collusi con gli interessi industriali che, per la gastronomia, non producono mai disciplinari o regole verso l’eccellenza.” Abbiamo intorno a noi una fortuna, aggiunge il sindaco di Riccione Daniele Imola. Le nostre colline e le campagne stanno crescendo e cominciano a sfornare prodotti di qualità. Bisogna fare della Riviera un luogo dove metterli in vetrina tutto l’anno.
Riccione ospiterà dunque il percorso di avvicinamento a “Squisito” che vedrà arrivare produttori da tutto il mondo anche da quei Paesi, sottolinea Muccioli, dove si cerca con fatica di sostituire le coltivazioni di cocaina e oppio con i prodotti della terra. Dal Perù, dalla Colombia, dall’Afghanista arriveranno miele, caffè, cacao, spezie e il prezioso zafferano di Herat. Dagli Stati Uniti il progetto che vede la trasformazione dei prodotti alimentari come veicolo di recupero dei senzatetto. Complessivamente 45mila metri quadri per 120 stand con i prodotti dei migliori artigiani del cibo italiano. 7 spazi in cui regioni e province presenteranno le eccellenza enogastronomiche dei loro territori, 12 interpretazioni del “cibo di strada” e 12 chef pluristellati. Il tutto innaffiato da 150 cantine italiane.