Gazprom taglia il gas alla Francia; Von der Leyen: "Raggiunto in UE l’80% degli stoccaggi"

La presidente della Commissione europea: "Contro il record dei prezzi agire insieme e con urgenza". Intanto nel Governo italiano c'è cauto ottimismo sulla proposta di un tetto al prezzo del gas dopo l'apertura da parte della Germania

C'è chi fa notare come il principale ostacolo al price cap UE siano il timore di ritorsioni da parte della Russia. Ma le interruzioni di forniture è un'arma che Mosca non ha mai smesso di utilizzare, tanto che la compagnia energetica francese Engì annuncia di essere stata informata da Gazprom di ulteriori e immediati tagli per “disaccordo tra le parti sull'applicazione di alcuni contratti". E mentre il gruppo assicura di essere in grado di rifornire i propri clienti anche in caso di interruzione dei flussi, il presidente francese Macron convoca per venerdì il Consiglio nazionale di difesa e sicurezza “per prepararsi a tutti i possibili scenari di questo autunno e inverno”. “Ad ostacolare le forniture di gas russo verso l'Europa – mandano a dire dal Cremlino - sono solo "le sanzioni relative ad aspetti tecnologici" da parte dell'Occidente, aggiungendo che le azioni europee sono "difficili da capire e impossibili da spiegare".

Intanto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, intervenendo al Baltic Sea Energy Security Summit a Copenhagen assicura: “Abbiamo raggiunto una media nell'Unione Europea di riempimento degli stoccaggi dell'80%, quindi sostanzialmente abbiamo già raggiunto l'importo che abbiamo concordato per quest'anno", definendola "una buona notizia". L'energia è la grande protagonista della campagna elettorale italiana: "Litighiamo su tutto, ma sulle bollette di luce e gas apriamo subito il Parlamento e mettiamo un tetto agli aumenti", è l'appello lanciato da Matteo Salvini, che aggiunge: "Basta copiare la Francia di Macron", perché "questa è un'altra guerra e i lavoratori rischiano di morire con le aziende chiuse". Ma al di là delle proposte, cittadini ed imprese chiedono al Governo misure celeri, non più emergenziali ma strutturali, in grado di fronteggiare una crisi che non si prevede di breve periodo.

A preoccupare la Federconsumatori di Rimini anche i comportamenti di chi fornisce luce e gas. Li definisce “scorretti” e chiede che il mercato interno venga regolato. In barba, infatti, a quanto previsto dal Decreto Aiuti bis, alcuni fornitori – denuncia - stanno continuando a proporre modifiche contrattuali “in modo del tutto arbitrario ed illegittimo”. E a coloro che hanno un contratto in scadenza entro settembre 2022, le modifiche unilaterali vengono “camuffate” come proposta di rinnovo, di fatto tentando di eludere la normativa in vigore.

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