Gendarmeria: arrestati, dopo un inseguimento, presunti rapinatori
Nel giro di poche ore erano arrivate due segnalazioni da due diversi istituti di credito. Avevano notato persone che tentavano di comportarsi come semplici clienti, ma che in realtà si comportavano con fare sospetto: si guardavano continuamente in giro e notavano soprattutto dov’erano piazzate le telecamere. Dopo le due segnalazioni, arrivate da Gualdicciolo e Murata, la Gendarmeria ha individuato l’auto sulla quale viaggiavano i due, che non aveva rispettato l’alt davanti al mobilificio Gasperoni di Fiorentino. Da qui è partito l’inseguimento per la strada che porta a Montegiardino. I gendarmi hanno anche rischiato, perché affiancata l’auto dei malviventi, questi avevano speronato la pattuglia tentando di mandarla fuori strada. I militari sono invece riusciti a fermarli obbligandoli ad un testa coda. In carcere sono così finiti Benedetto Mansi, 30 anni originario di Foggia, e Mario Mastrodonato, 24, di Canosa di Puglia. Mansi è anche accusato di essere stato l’autore della rapina avvenuta alla Cassa di Risparmio di Gualdicciolo lo scorso 21 dicembre. Per entrare nella filiale, aveva dovuto lasciare le sue impronte sul Biodigit, apparecchio in dotazione a quella sola banca. Le impronte sono state inviate ai Ris di Parma che hanno identificato il soggetto. Ora i due sono in carcere, e a disposizione dell’autorità giudiziaria, con l’accusa di danneggiamento, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, possesso ingiustificato di chiavi e grimaldelli, tutte cose ritrovate nella loro auto, e Mansi anche per la rapina di Gualdicciolo.
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