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Geriatria, si chiude il convegno internazionale. Tra i temi la palestra della memoria e la solitudine

45 relatori provenienti dalle più prestigiose Università si sono confrontati sul tema dell'“Invecchiare domani”.

di Maria Letizia Camparsi
28 set 2024
Giovanni Zuliani (direttore Master in Medicina Geriatrica “Giancarlo Ghironzi”)
Giovanni Zuliani (direttore Master in Medicina Geriatrica “Giancarlo Ghironzi”)

L'invecchiamento a 360 gradi, non più solo dal punto di vista clinico, ma anche psicologico e sociale. Se ne è parlato al Kursaal: 45 relatori provenienti dalle più prestigiose Università si sono confrontati sul tema dell'“Invecchiare domani”, titolo del Convegno Internazionale di Gerontologia e Geriatria, patrocinato dal Congresso di Stato e da importanti società scientifiche. “L’aumento della durata della vita pone sfide per la salute pubblica e l'economia”, sottolinea Carlo Renzini, presidente dell'Associazione Sammarinese di Gerontologia e Geriatria che ha organizzato l'evento. Si cambia dunque approccio, a partire dalla formazione, come nel Master in Medicina geriatrica “Giancarlo Ghironzi”, in partnership tra Unirsm e Università di Ferrara.

"Bisogna tenere in considerazione anche il contesto in cui l'anziano vive e quindi i suoi bisogni in maniera più ampia - commenta Sabrina Volpi, studentessa master in Medicina geriatrica, parlando dei progressi fatti grazie al Master -. Dal punto di vista tecnico mi è venuto più spontaneo utilizzare delle scale di valutazione validate per affrontare alcune problematiche di tipo clinico, terapeutico". Una delle innovazioni studiate dagli esperti per migliorare la qualità della vita è la palestra della memoria, in sperimentazione a Modena, e che l'associazione di Renzini vorrebbe portare anche sul Titano.

"È un progetto di prevenzione del decadimento cognitivo - spiega Chiara Galli, Geriatra Ausl Modena -, dove un gruppo di anziani si ritrova una volta a settimana due ore per stare insieme agli altri, per socializzare e anche per stimolare le funzioni cognitive. Questo permette alle persone di anziane dai 70 a 73 anni in su di avere di nuovo un ruolo, un ruolo nella società che a volte con l'anzianità tende ad essere perso".

Tema dei panel odierni anche la solitudine degli anziani, trattato in tutte le sue sfaccettature, dall'ambiente casalingo a quello ospedaliero. "Noi abbiamo affrontato il problema della solitudine del paziente ricoverato - afferma Giovanni Zuliani, direttore Master in Medicina Geriatrica “Giancarlo Ghironzi” - . Quello che emerge chiaramente è che c'è una forte correlazione con i sintomi depressivi e che è fortemente correlato alle relazioni sociali prima del ricovero. Quello che è impressionante è che l'ennesima conferma che il feeling di solitudine predice la mortalità a sei mesi. Questo è un dato che n linea con la letteratura, non ancora spiegato".

Nel video le interviste a Sabrina Volpi (studentessa master in Medicina geriatrica), Chiara Galli (Geriatra Ausl Modena) e Giovanni Zuliani (direttore Master in Medicina Geriatrica “Giancarlo Ghironzi”)






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