“La situazione alla centrale di Fukushima è ancora da stabilizzare. E’ difficile dire quando la crisi potrebbe avere una fine. I giapponesi, comunque, non corrono alcun rischio di essere esposti a livelli pericolosi di radioattività se seguiranno i consigli delle autorità”. Chissà se queste parole del premier Naoto Kan riusciranno a tranquillizzare, in un qualche modo, la popolazione. Quel che è certo è che radiazioni, oltre i limiti imposti dal governo, sono filtrate nelle falde acquifere sotto la centrale nucleare. “E’ improbabile che vengano contaminate le forniture di acqua potabile – affermano gli esperti nipponici - visto che le radiazioni tendono a dissiparsi velocemente nel terreno così come fanno nell'acqua marina”. Intanto due gigantesche pompe per calcestruzzo – utilizzate normalmente per costruire grattacieli - partiranno presto dagli Stati Uniti verso il Giappone. Aiuteranno a versare acqua sui reattori danneggiati; e solo se si renderà necessario coprire il reattore con cemento, come successo a Chernobyl, passeranno all'utilizzo originale. Drammatica, infine, la situazione degli oltre 300 – tra tecnici, ingegneri, soldati e vigili del fuoco - impegnati da settimane a Fukushima. Sono convinti che moriranno tutti a seguito dell'esposizione alle radiazioni. Ma questa non li ferma. Continuano a svolgere il loro compito.
I più letti della settimana:
{{title}}
Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy. Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy