La città costiera di Sendai, capoluogo di un milione di abitanti della prefettura di Miyagi, ha pagato il tributo di vite più alto nel catastrofico sisma che oggi ha scosso il Giappone, spazzata da uno tsunami di 10 metri che insieme alla scossa ha ucciso centinaia di persone. Almeno 300 secondo la polizia i cadaveri ritrovati lungo le coste. Ma si parla già di migliaia di vittime. L’onda anomala gigantesca ha letteralmente inghiottito il distretto di Wakabayashi, che si affaccia sulle acque del Pacifico, distruggendo la maggior parte delle circa 1.200 case nella zona. Una diga nella prefettura di Fukushima si è spezzata riversando tutta l’acqua a valle, spazzando via ogni cosa. Moltissimi i dispersi: due i treni in servizio sulla costa di Miyagi scomparsi dopo il passaggio dello tsunami. Travolta anche una nave con a bordo oltre 100 persone. Mentre proseguono le scosse di assestamento, è emergenza nucleare. Dichiarato lo stato d’allarme per l’impianto di Onagawa. L’impatto del terremoto ha inoltre spostato l’asse di rotazione terrestre di 10 centimetri, più dirompente del grande terremoto di Sumatra del 2004 e probabilmente secondo solo a quello del Cile del 1960. Già partita anche la macchina dei soccorsi. Numerose le nazioni che hanno dato disponibilità per l’assistenza al paese, ricevendo il plauso del Segretario generale dell’ONU, Ban Ki Moon.
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