Giornata contro la violenza sulle donne: i messaggi di Csu e forze politiche
Nella giornata Internazionale contro la violenza sulle donne risuona forte l'allarme della Csu, in tempi in cui la pandemia costringe alla convivenza forzata con famigliari violenti. Alle donne chiede di denunciare e al Governo di intervenire affinché il peso della crisi non si scarichi prevalentemente su di loro, già penalizzate a livello occupazionale e troppo spesso vittime di mobbing.
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“Vietato tacere ed arrendersi” scrive il Pdcs. “Tenere alta l’attenzione, denunciare, ricordare, sono un dovere civile ed un vaccino contro l’indifferenza, la rassegnazione, i pregiudizi o una certa stanchezza”. Per contrastare la violenza occorre però aiutare le donne a conoscere i loro diritti, tutele e modalità per proteggersi. Una società che voglia reputarsi civile, progredita e democratica non può tollerare che la dignità umana sia insultata e calpestata. Rete punta il dito contro un modello patriarcale che penalizzata la donna. Il movimento ricorda di avere da sempre sostenuto la parità indipendentemente dal genere e dall’orientamento: continuerà a lottare – promette - per mutare il modello culturale che ancora giustifica la violenza. Una lotta che deve coinvolgere istituzioni, forze di polizia, società civile, servizi sanitari, associazioni.
Libera ricorda la legge del 2008 - grande conquista di civiltà – ma a distanza di 12 anni chiede ulteriori passi, di agire anche sull'azione preventiva prima della denuncia e sull'aspetto educativo, per favorire il cambiamento culturale. Cita l'esempio del gendarme violento. “Per mesi – scrive - la sua compagna ha manifestato sul corpo i segni di quelle violenze, ma le azioni sono partite solo dopo che ha avuto il coraggio di denunciare”. "Nonostante il nostro impianto normativo sia ben strutturato" – commenta Brave, il gruppo donne di RF - "spesso all’atto pratico sono state individuate carenze che rendono le azioni non sufficientemente tempestive né incisive. Inoltre è datato e non contempla le nuove forme di violenza veicolate dai social, più subdole. Chiede maggiore vigilanza verso gli organi di informazione e che tutti coloro che si macchiano di un reato tanto infame siano rimossi dai pubblici impieghi.
Nelle ultime 24 ore ci sono stati due nuovi casi di femminicidio in Italia. “La violenza contro le donne – ha dichiarato il Presidente Sergio Mattarella – è un fenomeno che purtroppo non smette di essere un'emergenza pubblica”.