Giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili: un flagello anche occidentale

"Il flagello delle mutilazioni genitali femminili tocca non solo l'Africa, ma anche l'Occidente". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Emma Bonino a Gibuti, in occasione della Giornata internazionale Tolleranza zero contro queste violenze.

La Gran Bretagna celebra il suo primo processo per il reato di mutilazioni genitali femminili. Da 28 anni sono illegali nel paese ma la reticenza diffusa dei medici, ha contribuito ad insabbiare il dramma spiega l'unità di Scotland Yard. Lo racconta il Times di Londra nel giorno in cui si celebra la giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili. Lancia l'allarme anche il ministro degli Esteri italiano Emma Bonino perchè queste violenze si perpetrano anche in Italia.
Nel mondo, ancora oggi, più di 125 milioni di bambine e donne sono state sottoposte a mutilazioni genitali femminili o a escissione. Una su cinque vive in Egitto. E nei prossimi dieci anni 30 milioni di bambine rischiano ancora di subire questa pratica. Anche Somalia, Guinea, Gibuti ed Egitto registrano una alta prevalenza di mutilazioni, con più di 9 donne e bambine su 10 tra i 15-49 anni che hanno subito tale pratica. E non vi è stato alcun calo significativo in paesi come Ciad, Gambia, Mali, Senegal, Sudan o Yemen. Lo denuncia l'Unicef.
Le risorse stanziate dal governo italiano per la prevenzione e il contrasto del fenomeno ammontano a tre milioni di euro. La regione Emilia Romagna ha ottenuto 380mila euro.

Valentina Antonioli

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