
“Il dovere morale di ricordare”, è il filo rosso del messaggio; dall'alto valore pedagogico. Perché è ai “giovani” delle scuole, in particolare, che si rivolgono i Capi di Stato. “In modo che un domani siano parte attiva”, affinché non si ripetano mai più simili abomini. In “quel non lontano giorno del 1945” - sottolineano Francesca Civerchia e Dalibor Riccardi -, “l'umanità intera” si trovò dinnanzi “all'orrore della scoperta” dei crimini del regime nazista. Le vittime dell'Olocausto. “Milioni di essere umani – ebrei ed appartenenti ad altre minoranze -” privati della dignità e di ogni più elementare diritto. Auschwitz dunque come “simbolo di molti altri luoghi di sterminio”; di una “barbarie” che scuote ancor oggi i popoli che hanno invece nel proprio dna il rispetto, la tolleranza, il dialogo. Invitano a mantenere la guardia alta, i Capitani Reggenti; perché la diversità “fa troppo spesso paura”, anziché essere accolta come forma di arricchimento. Da qui l'appello ad “abbattere il filo spinato” disseminato “nelle menti e in troppi luoghi lontani dai principi della democrazia”. Sottolineando come in questi 80 anni l'umanità non abbia smesso “di macchiarsi di crimini quali il genocidio, la pulizia etnica, il razzismo e la xenofobia”. Il 27 Gennaio però anche come occasione – rimarca la Reggenza - per ricordare le “storie straordinarie di uomini ordinari”, che si immolarono per tenere vivi certi valori. Posto l'accento sulle “molte vite” salvate dalla Repubblica; e sull'ospitalità offerta – in quegli anni bui - a migliaia di profughi, nonostante le immani difficoltà del periodo. La memoria della Shoah, insomma, come imperativo morale fatto proprio dalle Istituzioni del Titano; dal mondo della scuola, della cultura, dell'informazione. Dai Capitani Reggenti dunque un plauso, alle iniziative organizzate in territorio. Infine la sollecitazione affinché “si rafforzi l'impegno per difendere, sempre e ovunque, il rispetto della dignità dell'uomo e il rifiuto di ogni forma di odio e di violenza, quali valori irrinunciabili della coesistenza civile e radicati nei principi dell'identità sammarinese”.
MESSAGGIO DELLA ECC.MA REGGENZA IN OCCASIONE DELLA CELEBRAZIONE DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA MEMORIA
"Il 27 gennaio ricorre la giornata internazionale, dichiarata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, in memoria delle vittime dell’Olocausto.
Quel non lontano giorno del 1945, l’umanità intera si è trovata dinnanzi all’orrore della scoperta dei campi di sterminio e dei crimini perpetrati dal regime nazista.
Uno scenario che ha mostrato il lungo percorso di sofferenza e di umiliazione che ha privato milioni di esseri umani – ebrei ed appartenenti ad altre minoranze – della dignità e di ogni più elementare diritto umano.
Da allora Auschwitz è divenuto il simbolo di molti altri luoghi di sterminio, di una brutalità e di una barbarie che scuotono ancor oggi la coscienza di quei popoli che hanno sviluppato la propria storia e identità nel rispetto dei diritti della persona, della tolleranza e del dialogo tra tutti gli uomini.
Per questo, non solo in questa occasione celebrativa, la Reggenza ribadisce che noi tutti abbiamo il dovere morale di ricordare per rendere memoria al sacrificio di milioni di innocenti a seguito di forme di intolleranza e di odio verso persone o comunità di origini etniche o religiose diverse.
Sappiamo che queste nostre parole raggiungeranno le classi dove siedono i nostri giovani e a loro ci rivolgiamo in modo particolare, perché, sin da ora, possano rafforzare, grazie anche alla formazione, quella conoscenza, quei principi e quella sensibilità, in modo che un domani siano parte attiva e ambasciatori affinchè certi orrori dell’umanità non siano mai più perpetrati.
La diversità, purtroppo, fa troppo spesso paura e non sempre viene accolta come una forma di arricchimento della coscienza collettiva, in cui le peculiarità degli aspetti di molti popoli, sommate le une alle altre, accrescono quello che siamo.
Il presente, invece, ci deve indurre a riflettere sempre più sul valore immenso della diversità, ma soprattutto ad abbattere il filo spinato - quello che barbaramente ci ricorda il limite degli campi di sterminio - disseminato nelle menti e in troppi luoghi lontani dai principi della democrazia.
La Reggenza è certa di rappresentare i sentimenti di tutti i sammarinesi nel dare solennità anche istituzionale ad una ricorrenza per uno dei più efferati atti di genocidio che hanno contraddistinto la storia dell’uomo.
Una ricorrenza che mai deve dimenticare le storie straordinarie di uomini ordinari che si sono immolati per tenere vivi certi valori.
Una celebrazione, questa, che ci deve anche rammentare come la nostra Repubblica abbia salvato molte vite e, nonostante le condizioni storiche avverse, abbia ospitato e dato rifugio a migliaia di profughi, tra cui numerosissime famiglie.
Ricordare la Shoah è un dovere morale che anche la nostra Repubblica, le sue Istituzioni, il mondo della scuola, della cultura e dell’informazione hanno fatto proprio e, con questo spirito, plaudiamo alle iniziative promosse in occasione del Giorno della Memoria.
Da allora, purtroppo, l’umanità non ha smesso di macchiarsi di crimini quali il genocidio, la pulizia etnica, il razzismo e la xenofobia.
Nella reminiscenza della disumanità che ha portato all’Olocausto, oggi chiediamo che si rafforzi l’impegno per difendere, sempre e ovunque, il rispetto della dignità dell’uomo e il rifiuto di ogni forma di odio e di violenza, quali valori irrinunciabili della coesistenza civile e radicati nei principi dell’identità sammarinese.
A noi tutti resta la responsabilità di non dimenticare e di tenere viva e alta la memoria collettiva dell’umanità".
Gli Ecc.mi Capitani Reggenti Francesca Civerchia e Dalibor Riccardi