Eliminazione della violenza contro le donne: tavola rotonda su formazione, interventi e comunicazione

25 casi di violenza, di pertinenza civile, in 10 mesi, in linea con lo scorso anno. Per lo più fisica e psicologica. Colpite maggiormente le donne tra i 30 e i 50 anni, vittime in prevalenza del marito, del compagno, dell'ex. La nazionalità di chi subisce violenza domestica è principalmente sammarinese, solo 12 hanno un lavoro stabile, quindi si presuppone una maggiore fragilità dettata dalla debolezza economica. Per quanto riguarda l'attività penale, aperti 6 procedimenti, 3 quelli archiviati; ad oggi 4 i procedimenti pendenti di appello. L'Authority Pari Opportunità snocciola i dati di un anno di monitoraggio del fenomeno della violenza di genere che ancora nasconde purtroppo un notevole sommerso. Ma nella criticità una nota positiva c'è: aumentano le richieste d'aiuto, segno che i servizi cominciano a funzionare e che la rete si è dotata di strumenti di coordinamento efficaci, con il 'Centro per l'Ascolto' sempre più fulcro del sistema assistenziale. Accanto al monitoraggio, indispensabili sia nella prevenzione sia nel contrasto del reato, sono i percorsi di formazione del Dipartimento Scienze Umane rivolti al personale scolastico, socio-sanitario e le forze dell'ordine, nonché le procedure che i servizi Iss hanno messo in campo sulle situazioni di violenza in emergenza e per i minori in caso di violenza assistita. Da una ricerca per ottenere elementi di conoscenza sulla percezione del fenomeno tramite questionari, focus group e interviste, emergono risultati incoraggianti in particolare sulla crescente consapevolezza del problema e su come trattarlo, con importanti ricadute sul piano della sensibilizzazione personale e professionale, fino alla proposta di potenziare un approccio di rete nella prevenzione e nell'intervento.
Va naturalmente curato anche l'aspetto della comunicazione, su cui bisogna investire per sensibilizzare e promuovere una cultura diversa, basata sul rispetto.
In Italia, intanto, reati in calo: diminuiscono le lesioni (-11%), le percosse (-19%), le minacce (-16%), le violenze sessuali e lo stalking (-11%); 107 i femminicidi, il 3% in meno, ma niente di consolante: la strage continua, una piaga troppo profonda per l'intera società.
Nel video l'intervista al prof. Luigi Guerra, responsabile scientifico intervento di formazione – Dip. Scienze Umane UNIRSM.

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