Giornata della Legalità: da Mattarella l'invito ad un ulteriore impegno nella lotta alla Mafia
“La nave della legalità sta per salpare ancora una volta. La vostra presenza raccoglie tutti noi”. Questo il saluto del Presidente Mattarella, ai 1.000 giovani in procinto di partire per Palermo. Esposte, sulla fiancata della “Nave della Legalità”, le gigantografie dei 2 magistrati simbolo della lotta alle mafie. Erano le 17.58 – del 23 maggio di 26 anni fa -, quando Giovanni Brusca premette il pulsante, ed eseguì la condanna a morte decisa da Riina e dagli altri padrini di Cosa Nostra. Il cemento dell'A29 inghiottì l'auto di Giovanni Falcone e della moglie Francesca Morvillo. Nell'attentato persero la vita anche 3 agenti della scorta. Per ricordare la strage di Capaci – e l'attentato successivo di Via D'Amelio -, decine di migliaia di giovani sono scesi in piazza. Perché – nonostante gli arresti eccellenti - il pericolo rappresentato da queste organizzazioni criminali è ancora alto. Come ricorda Paolo Borrometi: giornalista siciliano costretto a vivere da anni sotto scorta, per le sue inchieste. 23 maggio ricordato anche a San Marino. “La lezione di Falcone – afferma Marina Lazzarini, di SSD – è ancora validissima; ogni Paese deve costruirsi gli anticorpi contro ogni tipo di mafie, ma anche contro la corruzione, la microcriminalità, e le altre illegalità che possono apparire minori, ma che sono comunque illegalità”.
Al telefono il giornalista Paolo Borrometi
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