Un tempo le famiglie patriarcali e le culture contadine e pastorali tenevano in gran conto i vecchi come memoria di esperienze personali e di gruppo alla base della vita di tutte le comunità e della società agricola stessa. I nonni sono la testimonianza della nostra presenza nei più piccoli, rinnovano ruoli e figure di padri e madri, nel tempo. Una funzione inestimabile per ognuno oggi discriminata e sottoposta alla violenza: solitudine e abbandono. Da 20 anni le Nazioni Unite celebrano l’anniversario come monito ai governi e agli individui: malattie e povertà scarsa assistenza e abbandono, trasformano le persone anziane, in vittime. Quelli che un tempo erano maestri e testimoni oggi sono emarginati senza accesso a sanità, studio e lavoro. Oltre la sopravvivenza e la pensione sociale bisogna dare un ruolo attivo ai nonni e agli anziani soli: nel 2050 saranno 2 miliardi con implicazioni profonde per la popolazione. Fare di più con i servizi sociali e i piani pensionistici attraverso la legislazione ordinaria oltre ogni discriminazione legata alla età. Lo slogan potrebbe essere: entro il 2015, una vita degna, d’amore.
Francesco Zingrillo
Francesco Zingrillo
Riproduzione riservata ©