L’Europa ha celebrato oggi la giornata mondiale contro la pena di morte, istituita nel 2007 e da allora ripetuta ogni 10 ottobre. Un contributo alla giornata mondiale contro la pena capitale.
Dal 1997 l’Europa è uno spazio libero dalla pena di morte, che invece continua ad essere in vigore in 58 paesi. Secondo l’ultimo rapporto di Amnesty International, aggiornato al 30 settembre 2010, 139 paesi hanno abolito la pena di morte, per legge o nella pratica. 95 paesi lo hanno fatto per ogni reato, 9 l’hanno mantenuta solamente per reati eccezionali, come quelli commessi in tempo di guerra, mentre 35 paesi sono abolizionisti de facto poiché non vi si registrano esecuzioni da almeno dieci anni oppure hanno assunto un impegno a livello internazionale a non eseguire condanne a morte. Nei 58 paesi dove ancora vige, il numero di quelli dove le condanne a morte sono eseguite è molto più basso. Ma nella candida Europa resta una macchia nera, quella della Bielorussia, dove ancora le autorità non hanno provveduto a mettere al bando la pena capitale. Il Consiglio d’Europa e l’Unione europea, nella dichiarazione congiunta emanata in occasione di questa giornata, ribadiscono, infatti, rla loro condanna dell’uso della pena di morte in Bielorussia. “Continueremo i nostri sforzi – si legge - per incoraggiare la Bielorussia ad abolire la pena capitale, anche grazie all’organizzazione di eventi comuni a Minsk. Al riguardo, apprezziamo la decisione delle autorità della Bielorussia di istituire un gruppo parlamentare ad hoc incaricato di esaminare le questioni relative alla pena capitale. Il Consiglio d’Europa e l’Unione europea – continua la dichiarazione - hanno accolto con soddisfazione la decisione della Corte costituzionale della Federazione russa, che ha stabilito che nessun individuo potrà essere condannato alla pena capitale o giustiziato nel paese. Incoraggiamo la Federazione russa, e gli altri Stati europei che non hanno ancora abolito de jure la pena di morte in ogni circostanza di prendere la decisione di farlo, ratificando i relativi protocolli della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo.
Dal 1997 l’Europa è uno spazio libero dalla pena di morte, che invece continua ad essere in vigore in 58 paesi. Secondo l’ultimo rapporto di Amnesty International, aggiornato al 30 settembre 2010, 139 paesi hanno abolito la pena di morte, per legge o nella pratica. 95 paesi lo hanno fatto per ogni reato, 9 l’hanno mantenuta solamente per reati eccezionali, come quelli commessi in tempo di guerra, mentre 35 paesi sono abolizionisti de facto poiché non vi si registrano esecuzioni da almeno dieci anni oppure hanno assunto un impegno a livello internazionale a non eseguire condanne a morte. Nei 58 paesi dove ancora vige, il numero di quelli dove le condanne a morte sono eseguite è molto più basso. Ma nella candida Europa resta una macchia nera, quella della Bielorussia, dove ancora le autorità non hanno provveduto a mettere al bando la pena capitale. Il Consiglio d’Europa e l’Unione europea, nella dichiarazione congiunta emanata in occasione di questa giornata, ribadiscono, infatti, rla loro condanna dell’uso della pena di morte in Bielorussia. “Continueremo i nostri sforzi – si legge - per incoraggiare la Bielorussia ad abolire la pena capitale, anche grazie all’organizzazione di eventi comuni a Minsk. Al riguardo, apprezziamo la decisione delle autorità della Bielorussia di istituire un gruppo parlamentare ad hoc incaricato di esaminare le questioni relative alla pena capitale. Il Consiglio d’Europa e l’Unione europea – continua la dichiarazione - hanno accolto con soddisfazione la decisione della Corte costituzionale della Federazione russa, che ha stabilito che nessun individuo potrà essere condannato alla pena capitale o giustiziato nel paese. Incoraggiamo la Federazione russa, e gli altri Stati europei che non hanno ancora abolito de jure la pena di morte in ogni circostanza di prendere la decisione di farlo, ratificando i relativi protocolli della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo.
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