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Giornata mondiale dell'alimentazione: servono stili alimentari più responsabili

Il WWF invoca un ritorno alla dieta Mediterranea: meno carne, cereali, legumi e frutta e verdura di stagione

Giornata mondiale dell'alimentazione: servono stili alimentari più responsabili.

La perdita dell’80% della ricchezza e della diversità di vita sul Pianeta è imputabile a quello che mangiamo, così come un terzo delle emissioni di CO2 e il 70% dei prelievi di acqua dolce. Un sistema alimentare molto nocivo per l’ambiente ma anche per la salute delle persone e per la nostra sicurezza alimentare, come emerge dall’ultimo rapporto “Living Planet Report 2022” pubblicato pochi giorni fa dal WWF e dalla Zoological Society of London.

Nella Giornata Mondiale dell’Alimentazione il WWF, grazie al programma Food4Future, rilancia l’invito alle istituzioni e all’intera filiera, di trasformare un sistema ormai insostenibile e invia un messaggio a tutti i consumatori ad adottare stili alimentari più responsabili per la nostra salute e per l’ambiente.

In Italia abbiamo la migliore delle diete possibili, la Dieta Mediterranea, modello alimentare riconosciuto nel mondo. Ma i dati mostrano che gli italiani (soprattutto i giovani) non seguono più questo stile sano e sostenibile e sono sempre più in sovrappeso e malnutriti, a causa di abitudini alimentari non corrette e una vita sempre più sedentaria.

Basterebbe recuperare le abitudini dei nostri nonni, la cui dieta aveva poca carne, con abbondanti porzioni di cereali, legumi e frutta e verdura che seguivano le stagioni. Se in Italia seguissimo la Dieta mediterranea, le emissioni giornaliere pro-capite sarebbero 2,3 kg di CO2e, in linea con gli obiettivi planetari. Il passaggio dalle altre diete europee e americane al modello alimentare mediterraneo comporterebbe un risparmio di terreno di 10-18 m2 pro capite al giorno e un risparmio idrico di 100-240 litri pro capite al giorno.

Guerre e conflitti, cambiamenti climatici e costo della vita sono le principali cause che spingono le popolazioni verso la malnutrizione e l’insicurezza alimentare. Nel mondo continuiamo a produrre tantissimo cibo e ne sprechiamo almeno un terzo. Quattro persone su dieci nel mondo, 3 miliardi in tutto, non hanno la possibilità di avere una dieta sana e allo stesso tempo altri 2 miliardi sono obese o in sovrappeso.

La malnutrizione non è solo dei Paesi più poveri, aumenta nei paesi sviluppati. Anche i numeri della malnutrizione in Italia sono allarmanti: l’obesità interessa un adulto su dieci e un terzo dei bambini nella fascia d’età 6-9 anni è obeso o in sovrappeso, cifra che conferma il primato italiano a livello europeo. 

Fame e obesità sono paradossalmente due facce di una stessa medaglia. Dobbiamo migliorare lo stato di nutrizione del Pianeta, eradicando ogni forma di malnutrizione nel mondo- conclude Eva Alessi, Responsabile Sostenibilità presso il WWF Italia.”

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