Giorno dell'indignazione mondiale: guerriglia a Roma

Giorno dell'indignazione mondiale: guerriglia a Roma.
Roma come luogo simbolo per il giorno dell’indignazione mondiale, una protesta come non si era mai vista, anche se nella capitale italiana non sono mancati scontri, anche violenti, e scene di panico. La protesta partita da Madrid, contro la globalizzazione dei mercati e delle banche centrali, pian piano ha coinvolto il mondo. 952 le città coinvolte in 82 Paesi, uniti dal bisogno di un “cambiamento globale”. Cortei e manifestazioni in tutto il mondo nella giornata internazionale della rabbia, com’è stata battezzata. I primi a scendere in piazza sono stati gli asiatici: a centinaia in marcia a Tokyo, davanti alla sede della Tepco, gestore del danneggiato impianto di Fukushima, insieme agli antinuclearisti. Stessa scena in Nuova Zelanda, ad Auckland e nella capitale Wellington: migliaia nella piazza principale a scandire slogan contro la cupidigia delle corporation. In Australia, a Sydney, circa duemila persone hanno protestato davanti alla banca centrale. A Londra in duemila circa hanno risposto all’appello lanciato sui social network come Twitter e Facebook per occupare la piazza dove ha sede la borsa. A sorpresa è comparso anche Julian Assange, fondatore di Wikileaks, accolto da urla di gioia.
Roma dunque, blindatissima dalle forze dell’ordine. Erano attesi in 100mila, e non sono mancate scene da guerriglia urbana: Black bloc in azione, danneggiati e incendiati due piani del ministero della Difesa, con bombe carta e fumogeni. Irruzione all’agenzia del lavoro. Incendiate auto parcheggiate in strada, bandiere italiane e dell’Unione Europea date alle fiamme, danni anche a banche e negozi: una colonna di fumo ha invaso via Cavour. A San Giovanni, dove ci sono state cariche, la polizia è intervenuta con gli idranti. Ci sono alcuni feriti, sia tra gli agenti sia tra i manifestanti, tra questi un uomo in via Cavour è stato colpito da un petardo ed ha perso due dita. In serata è arrivato anche l’appello del sindaco Alemanno, “ora gli indignati sono i cittadini romani – ha detto – spero che le forze dell’ordine isolino i violenti. A Roma il peggio di tutta Europa”, ha concluso.
Dal vertice G20 di Parigi il governatore di Banca d’Italia, prossimo presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, stamattina si è schierato coi giovani “hanno ragione ad essere indignati, a patto che la protesta non degeneri – aveva detto – se la prendono con la finanza come capro espiatorio, li capisco, hanno aspettato tanto: noi alla loro età lo abbiamo fatto. Noi adulti – ha aggiunto – siamo arrabbiati contro la crisi, figuriamoci loro che hanno 20 o 30 anni”.

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