Le infiltrazioni mafiose non possono essere considerate un fenomeno isolato ed occasionale nel territorio dell'Emilia-Romagna. E' la convinzione che emerge
dalla relazione per l'apertura dell'Anno giudiziario del presidente della Corte di Appello di Bologna Giuseppe Colonna. Oltre ai 115 fascicoli aperti dalla Direzione distrettuale antimafia tra luglio 2014 e giugno 2015, corrispondenti ad un +10,6% rispetto all'anno precedente, il presidente ha sottolineato "il significativo aumento del numero di procedimenti per l'applicazione di misure di prevenzione, tanto personali che reali". I 108 procedimenti, 31 in più dell'anno prima, sono un
"segno ulteriore", secondo Colonna, che il processo di 'Ndrangheta Aemilia, con 117 arresti a gennaio 2015, 167 rinvii a giudizio prima di Natale e una novantina di riti alternativi in corso, "non può ritenersi riferito ad un fenomeno isolato ed occasionale".
L.F.
dalla relazione per l'apertura dell'Anno giudiziario del presidente della Corte di Appello di Bologna Giuseppe Colonna. Oltre ai 115 fascicoli aperti dalla Direzione distrettuale antimafia tra luglio 2014 e giugno 2015, corrispondenti ad un +10,6% rispetto all'anno precedente, il presidente ha sottolineato "il significativo aumento del numero di procedimenti per l'applicazione di misure di prevenzione, tanto personali che reali". I 108 procedimenti, 31 in più dell'anno prima, sono un
"segno ulteriore", secondo Colonna, che il processo di 'Ndrangheta Aemilia, con 117 arresti a gennaio 2015, 167 rinvii a giudizio prima di Natale e una novantina di riti alternativi in corso, "non può ritenersi riferito ad un fenomeno isolato ed occasionale".
L.F.
Riproduzione riservata ©