"Giuseppe Mazzini non esiste, rumori e umore del processo del secolo", alle ore 20 lo speciale

Un approfondimento con interviste e pareri su una sentenza che ha colpito nel profondo San Marino

Sull' ultimo atto del processo più corposo mai trattato nel tribunale di San Marino, ribattezzato "Conto Mazzini”, dal nome cui era intestato il conto su ci transitarono i soldi per le tangenti, acceso in Banca Commerciale Sammarinese, l'attenzione - nonostante la sentenza sia stata letta lo scorso 4 marzo- rimane alta sia dentro che fuori Palazzo. Come ormai noto è stata l'interpretazione del Collegio Garante del reato di riciclaggio ad incidere sul colpo di spugna su un processo che ha visto imputati buona parte dei big politici degli anni duemila. E ci si chiede cosa accadrà in futuro. Benché ridimensionate infatti rispetto alla sentenza di primo grado, le confische sono rimaste, perché i denari sono ritenuti di provenienza illecita. Ma alla luce della recente riforma del processo penale, che consente il terzo grado di giudizio in alcuni casi, tra i quali una confisca senza condanna, questa sentenza potrà essere impugnata? Quali sono gli orientamenti?

Nel video l'intervista a  Maurizio Simoncini, difensore Gian Marco Marcucci e co-difensore Pier Marino Menicucci

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