La funzione di Google che suggerisce accostamenti di parole durante la ricerca può essere lesiva dei diritti della persona, e per questo va modificata. E' quanto ha stabilito oggi in Germania una sentenza della corte federale locale, che ha dato così ragione a una ditta di cosmetici il cui nome veniva automaticamente affiancato nel primo motore di ricerca al mondo alle parole 'truffa' e 'scientology'. La sentenza della corte federale impone a Google di cancellare le associazioni infondate ogni volta che l'interessato ne faccia richiesta. La multinazionale statunitense ha definito incomprensibile la decisione dei giudici: è già possibile richiedere la cancellazione di determinate associazioni attraverso un modulo online. Inoltre, come è stato più volte chiarito, i suggerimenti per il cosiddetto autocompletamento non derivano da scelte di Mountain View, ma sono il risultato di precedenti ricerche fatte da altri utenti: "Non è dunque comprensibile che Google sia chiamata a pagare per i criteri di ricerca dei suoi utenti", ha spiegato il portavoce Kay Oberbeck. Anche Bettina Wulff, ex moglie dell'ex presidente della Repubblica federale Christian Wulff, aveva fatto causa per la stessa ragione al gigante di Mountain View. Al suo nome erano accostati epiteti poco consoni a una first lady per via di alcune voci infondate su un suo passato di prostituzione. Il processo intentato da Bettina Wulff era stato sospeso proprio in attesa del pronunciamento della corte federale in questa vicenda assai simile.
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