Situazione sempre più disperata per la popolazione Greca, ormai prostrata dalle durissime condizioni imposte da Unione Europea, BCE e Fondo Monetario Internazionale. Il governo ha superato, seppur di misura, 'la prova del fuoco' del Parlamento sulla riforma dell'amministrazione pubblica che prevede lo spostamento ad altre funzioni, il licenziamento o la cassa integrazione per 25mila statali entro l'anno. A nulla sono valse settimane di scioperi e proteste: con 153 voti su un totale 300 deputati, Atene ha detto sì al piano lacrime e sangue necessario per ottenere una nuova tranche di prestiti dalla troika, che andranno a finanziare non il welfare state, ovviamente, ma il circuito creditizio del Paese. Il tutto a poche ore della visita ad Atene del ministro delle Finanze tedesco Schauble, per la firma di un memorandum d'intesa sull'istituzione di un Fondo ellenico per lo sviluppo destinato – così si afferma - all'aiuto e finanziamento delle pmi.
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