Green Pass: famiglia sammarinese resta fuori da un locale. Categorie: "Avvenuto per non conoscenza delle nuove leggi"
La replica dell'autogrill: "Con la certificazione nessun problema". La categoria dei ristoratori lamenta il carico burocratico
Tra regole, procedure da seguire e clienti da ogni parte del mondo, si fanno strada anche possibili disagi legati al Green pass e ai certificati per entrare al ristorante. L'ultimo episodio ieri quando una famiglia sammarinese, di ritorno da Bologna, si è vista negare l'accesso al chiuso all'Old Wild West nell'area Sillaro in A14. nonostante avesse con sé il documento Iss di avvenuta vaccinazione con Sputnik. A nulla è servito il riferimento al decreto italiano 111 che esenta i vaccinati sammarinesi con il siero russo dalle disposizioni sul Green pass fino al 15 ottobre.
“Ci siamo sentiti discriminati - ha detto la mamma – e abbiamo cercato di far valere le nostre ragioni, soprattutto citando la legge”. Poi lo sfogo sui social, con altri cittadini a segnalare situazioni simili. Da un manager dell'autogrill la replica. “Nessun problema con i sammarinesi – ha assicurato – con la presentazione della documentazione di avvenuta vaccinazione o del tampone”. In questo modo, ha affermato, “possono sedersi tranquillamente nel locale”, così come avviene per altri clienti esteri.
In prima linea le associazioni di categoria che forniscono assistenza a ristoranti e bar per interpretare in modo corretto le disposizioni. Per il presidente di Fipe-Confcommercio della Provincia di Rimini, Gaetano Callà, quanto accaduto ai sammarinesi "viene da una non conoscenza delle nuove leggi". "Lo Sputnik è riconosciuto", sottolinea. "Ogni volta - aggiunge Massimo Zucchini, presidente Confesercenti Bologna - cerchiamo di dare informazioni agli associati che ci pongono problematiche, ma posso garantire che non è semplice".
Nel servizio, le interviste a Gaetano Callà (presidente provinciale Fipe-Confcommercio Rimini) e a Massimo Zucchini (presidente provinciale Confesercenti Bologna)
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